L’edificio, con doppia dedica e duplice culto, a Sant’Antonio abate e a Sant’Antonio di Padova, costruito extra moenia, fuori le mura, era nel passato affiancato da uno “spedale” o ricovero per viandanti e pellegrini, retto dalla compagnia degli Antoniani, di cui abbiamo menzione in un atto notarile del 17 febbraio del 1593.
Vi erano curati soprattutto i malati affetti da herpes zoster o fuoco di Sant’Antonio, trattato con grasso di maiale.
L’edificio, ad una sola navata, nella cappella laterale, aperta sulla destra, conserva le statue di Sant’Anna e Sant’Antonio di Padova, opera questa dell’artista L.Tenaglia di Orsogna e datata 1746.
La facciata, con campanile incorporato, presenta un elegante gioco di mattoni, modanature ed ondulature sulla sommità .
Fino agli anni 60-70 un fiorente e profumatissimo orto-giardino, ora parcheggio auto, affiancava l’edificio. Presso la chiesa, inoltre, vi erano delle fontane, utili anche per la sosta di viandanti, restaurate a fine XVIII secolo.
Testo e ricerca storica a cura di Adele Cicchitti
Le parrocchie di Atessa erano in numero di 5 nel passato: San Leucio, San Michele, Santa Croce, San Giovanni, Santa Giusta. La Parrocchia di Santa Giusta è stata trasferita nel 1934 a San Vincenzo di Montemarcone. La Parrocchia di San Giovanni è stata trasferita nel 1937 alla Madonna del Buon Consiglio di Pili. Nel 1986 è diventata sede parrocchiale la chiesa di Santa Maria per servire la nuova zona di espansione urbana. Tutte le parrocchie di Atessa sono state canonicamente riunite nell’unica parrocchia di San Leucio il 10 aprile 2007. Per la zona valliva la parrocchia ha sede nella chiesa di San Vincenzo Ferrer di Montemarcone. La chiesa di San Luca nell’omonima contrada e la chiesa di San Benedetto a Piazzano fanno parte di questa parrocchia. |